Basata sulla piattaforma dell'alleanza Renault-Nissan usata anche per la Clio e la Captur, la Nissan Juke è una crossover compatta a trazione anteriore che punta a distinguersi con uno stile fuori dal comune. Più lunga di 7,5 cm rispetto al vecchio modello, ha linee tese ed elaborate, ricche di nervature, e il tetto che degrada verso la parte posteriore. Nel frontale spiccano i grandi fari tondi a metà altezza (con una grafica che ricorda un'elica) e le luci diurne orizzontali; la mascherina è contornata da uno spesso e vistoso profilo “a V”. Dietro, il lunotto è molto inclinato e i fanali sono orizzontali. Come prima, le maniglie delle porte posteriori sono celate nel telaietto dei piccoli finestrini: non sono molto comode, ma l'accessibilità e lo spazio sono ora di buon livello. Il divano è morbido anche al centro, pur se la larghezza non eccezionale limita un po' il comfort se si vuole viaggiare in cinque. Il bagagliaio, di 422 litri, dispone del fondo posizionabile su due livelli e di un'altezza notevole; scomodo, però, l'accesso. L'abitacolo è poco luminoso ma ben rifinito e ricco di portaoggetti; moderna la plancia, con cinque bocchette tonde del "clima", un alto tunnel a separare i due sedili e un cruscotto classico e ben leggibile. A partire dall’allestimento Acenta, l'impianto multimediale ha uno schermo di 8”. Su strada, si apprezza il piccolo 1.0 turbo a tre cilindri: vibra poco, non esagera con il rumore e offre una spinta progressiva e abbastanza corposa; un po' gommosi, ma comunque facili, gli innesti del cambio manuale, mentre quello robotizzato a doppia frizione è valido nella guida tranquilla (è fluido) e se la cava anche in quella sportiva. L'auto offre una buona aderenza in curva e un'ottima stabilità, mentre il comfort sullo sconnesso dipende dalle misure delle gomme: con quelle di 19", sulle buche si "balla".